Possedere un Bitcoin, o più in generale, delle criptovalute, sta diventando un fenomeno sempre meno di nicchia. Per quanto la tecnologia alla base sia piuttosto complicata e richieda conoscenze tecnico-finanziarie non indifferenti, la crescita senza freni di Bitcoin sta attirando sempre più attenzioni in tutto il mondo.
Il polverone sollevato è tale che governi autoritari, quali la Cina e la Russia, hanno già aggredito il CriptoMondo, con modalità differenti tra loro.
La prima ha temporaneamente bandito le cosiddette Initial Coin Offering (ICO), e fermato gli exchange nel territorio nazionale.
“E’ pericoloso avere ragione quando il governo ha torto”
— Voltaire
La seconda ha invece abbracciato la tecnologia Blockchain, affermando di voler creare una la versione digitale/cripto della Rupia: la CriptoRupia. Quest’ultima, a giudicare dalle dichiarazioni del governo russo, sarà centralizzata e legata alla Rupia, oltre che il canale perfetto per guadagnare sul riciclaggio di denaro sporco (grazie ad una tassa del 13% sui flussi di provenienza non verificata). Se avete la minima idea di cosa sia un Bitcoin e cosa rappresenti, capirete che la CriptoRupia è semplicemente una Rupia su una catena di blocchi, e niente più.
E’ quindi critico capire quanto importante sia l’archiviazione sicura dei vostri investimenti per rendervi il più possibile indipendenti da ingerenze di terze parti.
I governi di tutto il mondo stanno investigando come adottare o limitare l’adozione delle criptovalute, ritenute una minaccia alla sovranità nazionale
Ma torniamo a noi. Se state leggendo, è probabile che abbiate già investito in Bitcoin, o che vi stiate informando al fine di acquistarne una fetta.
Nel caso non sappiate dove o come acquistare, abbiamo la guida che fa al caso vostro.
In caso contrario, ecco le 3 opzioni più comuni per la conservazione di Bitcoin e criptovalute, differenti per facilità d’uso, comodità e sicurezza:
- Hot Wallet: Exchange
- Hot Wallet: Desktop
- Cold Wallet: Hardware
Partiamo dal più comune: un portafoglio su Exchange (es. Coinbase).
1 Exchange: Quando acquisti su siti come Coinbase, cioè sui cosiddetti “Exchange”, ti viene fornito in automatico un servizio di Hot Wallet, cioè di portafoglio connesso a Internet, senza nessun controllo sulla propria chiave privata.
Perchè è critico il controllo sulla propria chiave ? In caso di furto o copia della chiave privata, un malintenzionato potrà rubare le criptovalute in vostro possesso semplicemente inviandole in un portafogli di sua proprietà.
In pratica, una volta acquistato un Bitcoin (ad esempio), Coinbase ti permetterà di tenerlo al sicuro nel “tuo” account Coinbase.
Già, ma quanto al sicuro esattamente? Inutile dirlo, poco.
Prima di tutto, l’account è di proprietà di Coinbase. Non sarai mai il vero proprietario delle tue valute finchè non sarai in possesso della chiave privata del portafogli.
Inoltre, come tutti i servizi online, gli Exchange sono a rischio furti, hack, e chi più ne ha più ne metta. Esemplare il caso di Mt. Gox, quando 850.000 Bitcoin (alla valutazione attuale, circa 4 miliardi di dollari) furono rubati da hacker rimasti ignoti.
Per quanto minimo il rischio, nel momento in cui le cifre investite diventano importanti è necessario considerare delle alternative. Nello specifico, la possibilità di passare su un portafogli ibrido (seconda opzione), o su una cassaforte per criptovalute (terza opzione).
Un hot wallet su Exchange ha però un importante vantaggio: la possibilità di scambio (trading) in tempi rapidi. Se la vostra intenzione è seguire con attenzione il vostro portafogli e/o provare a sfruttare la volatilità del mercato con ordini frequenti, vi consiglio di sfruttare un Exchange di fiducia. Farete sempre in tempo a spostare una parte del vostro portafogli successivamente.
Per iniziare, consiglio la piattaforma di trading Coinbase Pro. Utilizza lo stesso account di Coinbase e permette di acquistare e vendere a commissione ridotte tramite limit orders. Ne parlo più approfonditamente qui.
Attenzione ai vostri dati di login. Perdere l’accesso all’account equivale all’essere derubati. Quando possibile, attivate la 2-Factor Authentication, preferibilmente tramite app quali Google Authenticator su Android (gli SMS non sono così sicuri). Nelle impostazioni dei singoli account troverete le opzioni disponibili.
2 Desktop: nella maggior parte dei casi, desidererete completo controllo sui vostri investimenti in criptovalute e un livello di sicurezza accettabile.
Una facile soluzione è un portafoglio Desktop, ossia un’applicazione da installare sul vostro computer personale in grado di ricevere e inviare criptovalute.
Il mio primo consiglio è sempre Exodus.
Supporta molte valute, tra cui ovviamente le più famose Bitcoin ed Ethereum, e porta con sè una piacevolissima User Interface, oltre al completo controllo sulla chiave privata del portafoglio (la stringa alfanumerica che rappresenta la proprietà della valuta). Ah, ho già detto che è gratuito?
Ovviamente serve un’alternativa, e la mia seconda scelta, sempre gratuita, è Electrum.
Molto simile a Exodus in quanto a qualità e solidità, ma pecca sul lato grafico.
Niente di grave, alcuni di voi potrebbero perfino preferire quest’opzione più spartana.
Il portafoglio desktop è il perfetto compromesso tra sicurezza e funzionalità.
1. E’ facile inviare e ricevere valuta, come anche nel caso di Exodus, e convertirla direttamente all’interno dell’applicazione tramite il servizio di terze parti ShapeShift.
2. Si ha il pieno controllo sulle chiavi private dei portafogli.
E se decideste di investire una grossa somma, diciamo €100.000? Vi fidereste a tenerli sul vostro computer personale ed esporli ad internet, preda di possibili malware?
Ovviamente no.
Diamo quindi il benvenuto alla soluzione più sicura in assoluto: i portafogli hardware.
3 Hardware: un portafoglio fisico, in inglese hardware wallet, è un dispositivo che potremmo assimilare a una pendrive USB, il cui unico obiettivo è l’archiviazione sicura delle proprie chiavi private.
Guardare per credere:
Difficile riconoscere le differenze al primo sguardo.
Un hardware wallet è la scelta più sicura per la stragrande maggioranza degli investitori per 4 motivi:
- Chiavi private protette in una sezione dedicata, le quali non possono essere trasmesse in chiaro.
- Immunità ai virus in grado di attaccare con successo un portafoglio software.
- Permette un utilizzo sicuro e interattivo tramite applicazione dedicata, al contrario di altre soluzioni fisiche, come i paper wallet.
- Software open source, che garantisce trasparenza e facilità di controllo.
“Sembra la soluzione perfetta e senza compromessi”, mi direte.
E qui è doveroso citare il classico guastafeste: l’errore umano.
Infatti, tutto dipende dalla corretta produzione e programmazione del dispositivo (eventuali falle nel codice possono rendere il dispositivo vulnerabile ad attacchi esterni) e dall’intelligenza del proprietario.
E se per risolvere il primo problema è sufficiente rivolgersi a brand di ottima reputazione, per il secondo… non proprio.
E’ quindi importante tenere sempre bene a mente questi due aspetti.
Lo so, dopo 200 parole non vi ho ancora detto cosa comprare e dove! Ma dove ho la testa?
Rimedio subito: i due migliori brand sono Ledger e Trezor.
Nello specifico, la mia prima scelta va al Ledger Nano S, grazie al supporto di una moltitudine di valute e dei continui aggiornamenti; il secondo classificato è invece il Trezor Bitcoin Wallet.
Potete trovarli comodamente entrambi su Amazon Italia ai seguenti link:
Ledger Nano S — Bitcoin Ethereum Hardware Wallet (in più colori!)
Trezor Bitcoin Hardware Wallet Etherum Cryptocoins (nero)
Ovviamente vi consiglio di effettuare le vostre ricerche al riguardo e scegliere consapevolmente, acquistando soltanto da fonti affidabili.
Nota finale: Per gli utenti più avanzati, la scelta di tenere una criptovaluta su portafoglio ibrido può essere un’ottima scelta in caso ci si possa guadagnare una stake, o, in altre parole, una percentuale sull’investimento (in modo molto simile ai classici dividendi del mercato azionario). Questo tipo di guadagno avviene principalmente su blockchain PoS (ne parlo più approfonditamente in quest’articolo).